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L’anima del popolo italiano ha oggi espressione e volontà nel Governo della concordia Nazionale che condurrà fermamente e arditamente la guerra.

Le piccole divergenze di pensiero; le piccole e anche le grandi divisioni dei partiti si fondono oggi nel solo partito della Patria, col proposito di combattere e di vincere.

Racconta uno dei vostri più briosi narratori che Alessandro Manzoni nei tempi nei quali si preparava la prima fase del risorgimento italiano, a chi gli parlava delle divergenze dei partiti, rispondeva: «Che cosa monta tutto ciò? da qui a due anni l’Italia sarà fatta e nessuno se ne ricorderà».

Ed io a Voi: «Che cosa monta se ci sono delle divergenze? Fra breve l’Italia sarà compiuta e nessuno se ne ricorderà».

Non qui io dovrò illustrare le ragioni di questa guerra: non qui dove undici lustri or sono, Carlo Cattaneo, diceva che un popolo non può volere, non può tollerare, non può neppur pensare che ci sia un lembo del proprio territorio soggetto all’oppressione straniera.

E dovrò io giustificare l’alleanza nostra per la civiltà in questa Milano il cui pensiero, le cui opere appartennero sempre alla civiltà del mondo?

Voi avete dato Cesare Beccaria ed Alessandro Volta alla civiltà universale. E non sentite voi e non sentiamo noi, e con noi tutta l’Italia, che quando si parla di civiltà si parla di popolo Italiano?

E mentre nuovi destini si preparano nel mondo delle nazioni, e mentre tutti gli altri popoli vogliono e operano vigorosamente, non è certamente a Milano, che si potrebbe immaginare un’umile Italia accovac-