Pagina:Bresci e Savoia - Il Regicidio (IA 2917212.0001.001.umich.edu).pdf/14

Da Wikisource.

— 12 —


E questo non solo da parte della polizia, ma di tutti i funzionarii e non funzionarii dello Stato, della stampa poliziesca, di tutto ciò che è vigliacco. Una vera orgia di denuncie anonime.

Alla Camera, quando il deputato repubblicano Pantano ha voluto fare una dichiarazione di principio e associarsi all’ipocrita dolore, detto nazionale, i monarchici con degli urli da belve feroci glielo hanno impedito; indignato ha loro gettato in viso questa grande verità: noi non speculiamo sul delitto come voi.

E infatti tutto questo è una vergognosa e scellerata speculazione per trar profitto del terrore generale e riuscire a soffocare le ultime vestigia di libertà che hanno sopravvissuto ai 22 anni di regno di Umberto.

Dalla folla immensa di vittime della miseria e dei massacri della Lunigiana, di Sicilia e di Lombardia è sorto un vendicatore: Bresci.

Ora alle infamie, alle uccisioni del passato hanno aggiunto il delitto d’opinione, poichè è ben questo che ora si perseguita.

Vi è abbastanza da far riflettere seriamente il successore di Umberto. Non si perseguita impunemente un popolo e non lo si getta nella miseria per arricchire qualche furfante e qualche amico. Non si perseguita impunemente il partito che rappresenta la moralità, la grandezza e la prosperità futura d’Italia, come l’ha fatto il governo di re Umberto, il quale è stato un lungo, ininterrotto séguito di persecuzioni feroci e sempre ingiustificate, contro i grandi pionieri dell’avvenire: i socialisti. Il principe reale, successore di re Umberto, non è certamente un’acquila; passa per un impotente sotto tutti i punti di vista. Egli riserva forse al nostro povero paese un altro lungo sèguito di sofferenze, di miserie, di persecuzioni: egli sarà forse l’ultimo sovrano.

Perchè da queste nuove vittime, se il nuovo re