Pagina:Bruno - Cena de le ceneri.djvu/95

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dialogo terzo 81


La terza proposta del dottor Nundinio.

Teo. Disse a presso Nundinio, che non può essere verisimile, che la terra si muove, essendo quella il mezzo e centro dell’universo, al quale tocca essere fisso e costante fundamento d’ogni moto. Rispose il Nolano: che questo medesmo può dir colui, che tiene il sole essere nel mezzo de l’universo, e per tanto immobile e fisso, come intese il Copernico ed altri molti, che hanno donato termine circonferenziale a l’universo; di sorte, che questa sua ragione, se pur è ragione, è nulla contra quelli, e suppone i proprii principii. È nulla anco contra il Nolano, il quale vuole, il mondo essere infinito, e però non esser corpo alcuno in quello, al quale semplicemente convegna essere nel mezzo, o ne l’estremo, o tra que’ due termini; ma per certe relazioni ad altri corpi e termini intenzionalmente appresi.

Smi. Che vi par di questo?

Teo. Altissimamente detto! perchè, come di corpi naturali nessuno si è verificato semplicemente rotondo, e per conseguenza aver semplicemente centro, così anco dei moti, che noi veggiamo sensibile - e fisicamente ne’ corpi naturali, non è alcuno, che di gran lunga non differisca dal semplicemente circulare e regolare circa qualche centro; forzinsi quanto si voglian color, che fingono queste borre ed empiture d’orbi disuguali, di diversità de’ diametri, ed altri empiastri e recettarii, per medicar la natura, sin tanto che venga al servizio di maestro Aristotele, o d’altro a conchiudere, che ogni moto è continuo e regolare circa il centro. Ma noi, che guardiamo, non alle ombre fantastiche, ma a le cose medesme


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