Pagina:Buonarroti, Michelangelo – Rime, 1960 – BEIC 1775670.djvu/24

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18 rime (34)

  Amore, i’ sento già di me far nulla;
natura del peccat’ è ’n ogni loco.
Spoglia di me me stesso, e col tuo scudo,15
colla pietra e tuo vere e dolci arme,
difendimi da me, c’ogni altra cosa
è come non istata, in brieve tolta.
  Mentre c’al corpo l’alma non è tolta,
Signor, che l’universo puo’ far nulla,20
fattor, governator, re d’ogni cosa,
poco ti fie aver dentr’a me loco;
. . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . .

  . . . . . . . . . . .25
. . . . . . . . . . . .
che d’ogn’ uomo veril son le vere arme,
senza le quali ogn’ uom diventa nulla.


34

 
  La vita del mie amor non è ’l cor mio,
c’amor di quel ch’i’ t’amo è senza core;
dov’è cosa mortal, piena d’errore,
esser non può già ma’, nè pensier rio.
  Amor nel dipartir l’alma da Dio5
me fe’ san occhio e te luc’ e splendore;
nè può non rivederlo in quel che more
di te, per nostro mal, mie gran desio.
  Come dal foco el caldo, esser diviso
non può dal bell’etterno ogni mie stima,10
ch’exalta, ond’ella vien, chi più ’l somiglia.
  Poi che negli occhi ha’ tutto ’l paradiso,
per ritornar là dov’i’ t’ama’ prima,
ricorro ardendo sott’alle tuo ciglia.