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8 e. cais di pierlas

s’indirizza a Bonifacio illustri comiti nostro. Altri atti fattisi a Pistoia provano egualmente questo titolo. Poi un diploma posteriore di 10 anni, fatto in Lucca, datoci dal Cosimo della Rena prova l’esistenza di un altro C.te Bonifacio figlio del precedente; esso contiene una donazione fatta da Richilde badessa, figlia del C.te Bonifacio o vi troviamo firmato Bonifacius comes, germanus supradictae abbatissae, per cujus licentiam hoc factum est. Dobbiamo notar qui che si dice di questo primo C.te Bonifacio esser egli di nazione Bavara (Baiuvariorum). È da supporsi che questo personaggio sia quello che ebbe il governo della Corsica di cui ci parla la cronaca di Eginardo: Bonifacius comes, cui tutela Corsicae Insulae tunc erat commissa, assumpto secum fratre Berehario et aliis quibusdam comitibus, de Tuscia Corsicam atque Sardiniam parva classe circumvectus cum nullum in mari piratam invenisset, in Aphricam traiecit (828). Quivi a Cartagine ed Utica fu più volte vittorioso e pare tornasse prima dell’830 in terraferma. In quell’anno dopo aver tolta da Tortona Giuditta moglie di Ludovico Pio imperatore, che dal primogenito Lotario era stato cacciato, la tenne con sè e nell’834, accompagnato da altri potenti signori, la riconduceva all’Imperatore ad Acquisgrana.

Qui si potrebbe già far la supposizione che dall’imperatore Ludovico Pio questo Bonifacio avesse il contado di Ventimiglia in ricompensa dei servigi prestati, ma altri fatti ci attendono su questo proposito o ci conviene andare innanzi.

Al C.te Bonifacio succedeva verso l’840 Alberto ossia Adalberto. Gli Annali di Fulda parlano di lui ed il Fiorentini ha di lui molti diplomi in cui gli si vede il titolo di conte e marchese di Toscana. Una bellissima carta dell’anno 884,