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i conti di ventimiglia 9

scoperta dal Della Rena, ci palesa molti particolari sulla famiglia e presenta il più grande interesse per l’origine dei Ventimiglia.

Dessa è l’atto di fondazione del Monastero di S. Caprasio in Lunigiana al confluente della Magra e dell’Aulla vicino alla Spezia. Questa donazione vien fatta a Lucca da Adalbertus comes et marchio, filius b. m. Bonifacii olim comitis, alla presenza dei due suoi figli Adalberto, che ha la qualificazione di conte, e di Bonifacio; vi si parla della moglie Rothildis e di una prima moglie Anonsuarae. Egli dona al Monastero dell’Aulla molti beni e diritti e, fra gli altri, le decime dei luoghi di cui ha parlato et quantum in iam dictis locis Lunianense et Garfanianense iure patronatus nomine habeo. Queste ultime parole del documento riavvicinate con altre di un documento, che negli Archivi di Stato in Torino si conserva, furono per noi uno sprazzo di luce e ci misero sulle tracce dell’origine dei Conti di Ventimiglia.

Queste due regioni di Lunigiana e Garfagnana erano infatti egualmente possedute con titolo comitale dal C.te Guido di Ventimiglia, come risulta dalla donazione a Lerino del 9541. Questo diploma che, sebbene falsificato, è certamente, come si vedrà, la riproduzione d’un diploma anteriore, contiene quei due nomi, scritti: Carfanbanae e Lusanae. Ella è cosa naturalissima il vedere in queste due parole l’errore materiale di un falsario ignorante e disattento, che trascrivendo l’atto originale ha messo nella prima parola il b al posto della lettera h, lettere facili a confondersi e nella parola Lunisanae ha omesso la seconda sillaba ni, tanto più che secondo lo stile di quell’epoca la lettera n non doveva

  1. Doc. 1.