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i conti di ventimiglia 15

simi moderni scrittori, se altri autori quali il Leibnitz, il Muratori, il Sechemberg ed altri moderni non ci avessero già preceduti in questa via.

Noi osserviamo che questa dichiara o professione non istabiliva in un modo assoluto la nazionalità; non conviene il soffermarsi troppo su di essa, poichè l’interpretazione della parola natio può modificarsi ed avere il significato non solo di razza, ma quello di nascita e di condizione di famiglia, condizioni che si stabilivano e si modificavano colle particolari circostanze di soggiorno e di dignità. Noi troviamo in autori Romani l’espressione natione Arretio, natione Foro Voconii. Del resto si ha in documenti di quell’epoca esempi di variazioni di questa dichiara fatta dalle istesse persone.

Muratori dice di aver esaminati negli Archivi del Monastero di S. Prospero di Reggio degli atti della famiglia Bianco di Morognano grandi vassalli delli Msi d’Este, atti che gli parvero sincerissimi. Or bene in atto del 1104 Ottone, figlio d’Alberto, di legge e nazione Romana fa una transazione con quel Monastero. Anche nel 1104 Roberto di Moregnano, altro figlio d’Alberto, fa l’istessa dichiara. Ma pochi anni dopo, nell’1119 i figli di quell’Ottone fanno professione di fede e legge Longobarda. Forse anche il diritto di borghesia che dovevano prendere i feudatari nelle città ove essi fissavano la loro dimora o che erano sede della loro giurisdizione, loro imponeva alle volte di cambiare di nazionalità. Leibnitz dice a tal proposito che i M.si d’Este avevano presa la nazionalità Longobarda perchè più in uso che la Bavara nei paesi ove essi regnavano. Altrettanto dovette succedere ai C.ti di Ventimiglia stabiliti su un territorio formante allora alla Turbia il confine fra Provenza ed Italia, viventi in mezzo & popolazioni di razza Romana o