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i conti di ventimiglia 45

sottomettere ai Genovesi questo Castello d’Albizzola, obbligandosi a non alienarlo per vendita o dono e di recarsi ad abitare nella città di Genova.

Di questo Guido Guerra rimane ancora un altro documento conservatoci dal Gioffredo nella Nicea Civitas. In esso egli rimette al vescovo di Nizza il diritto d’albergo del castello di Drappo che era in suo potere per pegno di 500 scudi dovutigli da Raimondo d’Arles. Egli promette di tenere quel vescovo sotto la sua protezione, non che i suoi vassalli. Vi si fa menzione della moglie Ferraria che dà il suo consenso. Ciò nell’anno 1164.

Venti anni erano trascorsi dacchè Guido erasi sottomesso ai Genovesi, e noi vediamo Ottone di lui fratello dover farne altrettanto. Alli 5 sett. dell’anno 1177 egli cede loro Roccabruna, Gorbio, Poipino1. Egli diede loro l’investitura nomine feudi, per baculum quem manu teneo protestando del suo buon volere verso la Repubblica come verax et fidelis vassallus salva fidelitate Friderici Romani Imperatoris. Dal canto loro i consoli dicevano: Reddimus in feudun tibi et heredibus tuis castra omnia que pro nos ipsis dedisti in feudum e promettevano di essere per lui boni domini2.

A tali miserande condizioni eran dunque in quella età ridotti i Conti sovrani di Ventimiglia, a tale era cresciuta la possa della Repubblica Genovese! I monaci di Lerino,

  1. Sito nella vallette di Carey presso Montone e menzionato negli statuti di Mentone del 1316, di cui l’originale in codice membranaceo esiste nella Bibl. del Re in Torino. Forse un altro castello collo stesso nome esisteva nel sito detto Capo Pino fra S. Remo e Bordighera presso Baiardo e Ceriana, Su questo monte esistono rovine che paiono essere state di notevole importanza. Questa rocca fu distrutta nel 1318, i suoi abitatori dispersi costrussero un nuovo paese detto la Colla verso il 1400 e nel 1491 vi si innalzarono la parrocchia e torri di difesa.
  2. Libr iur. Reip. Jan.