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i conti di ventimiglia 47

nuto facoltà di porre un castello stringendo alleanza col Conte di Tolosa che avea patteggiato fra altro: Item do vobis similiter nomine communis Januae Salinas de Bucco Podium quoque et montem Monachi cum suis pertinentiis ad incastellandum et quidquid volueritis precario nomine faciendum etc. Similiter vobis dono et nominatim cum castro Turbie et eius territorio. Item simili modo do vobis medietatem Niciae1, salvo et excepto posse Guglielmi Richerii et nepotum quod eis in integrum excipiemus per omnia et conservamus2. Questa alleanza rimase priva di conseguenze, ma l’anno 1191 l’imperatore Enrico II a mezzo di legato imperiale fe’ loro concessione intera di Monaco: possessionem corporalem podii et montis Monaci et portus eiusdem et terrae adiacentis territorii ad castrum et burgum Deo propitio aedificandum et perpetuo habendum et in feudum tenendum ad honorenz imperii et profitum et utilitatem Com. Januae. Ne fu preso possesso. Per podium illum Monachi deambulaverunt circumquaque superius et infra insieme ai legati imperiali e ne furono investiti a feudo dell’Impero per ramos olivarum. Ma i Conti di Provenza riuscirono per lungo tempo ad impedir loro il costruirvi borgo o castello, specialmente per la dipendenza di Monaco dalla Turbia i di cui signori eran vassalli loro.

Questo punto ci è provato da atto del 26 luglio 1245 che qui abbiamo creduto opportuno il rapportare3 per essere il medesimo, solo indicato dal Gioffredo nella storia delle Alpi Mar. Per questo atto passato innanzi ai delegati degli abitanti di Monaco, agli ambasciatori di Genova, al

  1. Non sarebbe forse Hixia, Isia, Eza, feudo in appunto allora tenuto anche dai Richieri.
  2. De Turris, Cirologia.
  3. Doc. 33.