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recchi battelli, lasciando l’onore di abbandonare l’ultimo la terra di Sicilia al venerando Ruggero Settimo, che si allontanò da Palermo soltanto il 25 aprile del 1849, accompagnato dal dolore e dall’affetto dell’intera popolazione; la quale, affollatasi sulla riva del mare, lo salutò con la voce, coi cappelli, colle pezzuole, finchè il vapore, sul quale, egli partiva, non divenne un punto nero appena percettibile al confine dell’orizzonte, e poi disparve.

Addio, gran patriota, grande italiano! ma asciuga le tue lagrime, avvegnachè ti abbia Dio riservata l’ineffabile gioja di sapere un giorno la tua patria divenuta libera e chiamata a’ nobili destini ai quali ha sempre agognato.

La deputazione incaricata delle trattative partiva da Palermo alla volta del campo borbonico il 25 aprile, giorno anniversario della decadenza di Ferdinando II decretata dal Parlamento. In seguito la storia ha solo registrato alcuni estremi conati parziali d’individui che non volean sottoporsi di nuovo alla tirannia borbonica, ed infine il trionfo della crudeltà e degli orrori della reazione.

Durante l’intero periodo della rivoluzione del 1848, Ruggero Settimo avrebbe potuto dirsi, nell’esercizio delle facoltà accordategli dal Parlamento, un vero re costituzionale, perchè non ebbe mai a render conto dei suoi atti e fu dall’universale e senza restrizione rispettato. Dobbiamo pertanto aggiungere che la sua popolarità non ne scemò menomamente, e se oggi nuovi nomi e nuovi eroi sonosi impressi nella calda fantasia di quella popolazione, pure Ruggero Settimo conserva sempre la medesima aureola,

Nell’anno ch’egli esercitò i poteri di presidente del governo provvisorio del regno, si mostrò continuaci mente assiduo, operoso, instancabile; ne’ giorni dei comitati e delle barricate, il suo nome influì più che non sia dato pensarlo ad infonder coraggio nel popolo, a dar credito alla causa della rivolta. Nella sua condotta politica del 1848 un errore gli si può addebitare ed è, diciamolo pure, la troppa debolezza a riguardo di Mariano Stabile. Non che questo insigne