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e recatosi nell’Italia centrale, vi aiutò potentemente l’opera, già iniziata dal Farini e da lui, delle annessioni, contribuì ad indurre il generai Fanti ad accettare il comando supremo delle truppe dell’Emilia, fu eletto a presidente dell’Assemblea delle Romagne, e una volta le annessioni compiute, Bologna, la sua città natale, lo nominava deputato al Parlamento nazionale.

Più tardi nell’ottobre del 1860 il conte di Cavour lo chiamava a far parte del gabinetto da lui presieduto, confidandogli il portafogli dell’interno.

Fino a questo punto noi non abbiamo avuto che a lodare; d’or innanzi non biasimeremo certo, ma ci permetteremo di criticare, e in varie occasioni e sotto diversi aspetti, l’operato del Minghetti. Naturalmente la nostra critica deve prima di tutto versarsi sulle famose riforme amministrative proposte con progetto di legge al Parlamento, proposte conosciute universalmente sotto il nome di sistema regionale.

Il cattivo effetto prodotto in Italia da quel sistema, eccessivamente discentralizzatore, è troppo conosciuto perchè noi abbiamo bisogno di parlarne. Vogliamo tuttavia accennare che la cagione principale dell’impopolarità del sistema Minghetti deve attribuirsi all’avversione, assai giustificabile, bisogna pur convenirne, dei partigiani dell’unitarismo, che sono per buona fortuna molto numerosi in Italia, il suddividere il paese in scompartimenti, che possono, in un tempo più o meno prossimo, risospingerlo verso quello stato tanto infelice di debolezza, materialmente e politicamente parlando, dal quale dopo lunghi e tenaci sforzi, dopo duri e generosi sacrifici, siamo appena pervenuti a ritrarlo, è sembrata tal misura esiziale, che, quantunque forse ogni pericolo di sfracellamento non fosse da temersi nè nelle circostanze presenti nè nelle avvenire, pure l’idea sola è bastata a spaventare tutti ed a riversare il biasimo e l’avversione i più decisi sulle leggi Minghetti. Certo il legislatore non si è ispirato, come il doveva, all’opinione pubblica italiana, o non ha saputo comprenderne lo spirito e le tendenze; e ciò per sua parte fu colpa od errore. Quindi è che un tant’uomo, a molti titoli chiarissimo e benemerito, è caduto in