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capacità amministrativa. Ove si rifletta che molti uomini eminenti si sono succedati al timone dell’ex reame di Napoli, senza sapervisi mantenere al di là di pochi mesi, e ch’egli già da molto tempo vi si sostiene, non solo, ma vale realmente a padroneggiare la situazione e a mettere l’ordine e la quiete in quel caos di confusioni d’ogni maniera, si dovrà convenire che le alte qualità da noi attribuite all’illustre personaggio di cui abbiamo descritta la vita, esistono in lui incontestabilmente e ne fanno uno degli uomini i più chiari della nostra epoca.





È nato in Pisa nel 1828 dal cavalier priore Giovanni Battista e da Angiola Cipriani. — D’ingegno sveglio, quanto irrequieto di carattere, ha progredito con molta prontezza negli studi, e quando si è trattato di scegliere una camera, si è dato alle matematiche e alle scienze naturali, seguendo i corsi universitari nella patria città. Ma ventenne appena, il bollore dell’anima lo spinse a compromettersi prendendo parte a non sappiam quali conciliaboli politici, sicchè gli fu giuocoforza emigrare per alquanti mesi in Corsica. Tornato in Toscana al momento in cui Leopoldo II, dopo aver data la costituzione ai suoi popoli, si era fatto tanto italiano da bandire la guerra all’Austria, il Toscanelli marciò alla volta della Lombardia nelle file di quell’eroico battaglione universitario che fu così gloriosamente decimato a Curtatone.

Cessata la guerra, non cessò il Toscanelli dal militare, che recatosi a Venezia, vi si offrì a servire nell’artiglieria, le sue cognizioni in matematiche rendendolo più atto per quest’arma dotta. E di buon grado i governanti di quella nobil città l’accettavano e gli conferivano grado di luogotenente (il Toscanelli rinunciava alla paga), e gli affidavano l’importante comando del bastione N. 5 del forte di Malghera, bastione che