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Quando a Roma si pensò a concedere le riforme e s’instituì un governo liberale, il ministro dell’interno, Gaetano Recchi, offrì il posto di segretario generale al Farini, il quale accettò l’incarico e si recò in Roma.

In questa carica il nostro protagonista non rimase a lungo però, che la famosa encichea, letta da Pio IX nel concistoro del 29 aprile, indusse tutto il ministero, ed esso pure, a dare le proprie dimissioni. Ma costretto il mal consigliato Pontefice dall’atteggiamento ostile della popolazione, pregò i ministri a rimanere almeno provvisoriamente ai loro posti, e spedì il Farini, in qualità d’inviato straordinario, al campo di Re Carlo Alberto colf incarico di stipulare un accordo che mettesse a disposizione del principe sardo tutte le truppe pontificie che avevano oltrepassato il Po.

E il Farini rimase al campo fin dopo l’armistizio di Milano, epoca in cui tornò a Roma ove lo chiamavano i suoi doveri di deputato al Parlamento.

E non appena giunto a Roma, che sapendosi colà come Bologna, dopo aver eroicamente cacciati gli austriaci del generale Welden, fosse in preda all’anarchia, per la quantità di gente di male affare che si era introdotta in quella città, profittando delle circostanze anormali in cui si trovava, si pensò d’inviare il Farini stesso in qualità di commissario straordinario.

Il Farini giunse solo a Rologna, come narra nella sua Storia dello Stato Romano:

» Colà io giunsi inosservato, dice egli, circa il mezzogiorno del 2 settembre. I mali erano cresciuti e crescevano; erano due giorni che gli scherani uccidevano nelle vie e nelle piazze della città ogni lor nemico, ufficiali’ di governo, tristi e diffamati in verità, alcuni altri onesti.

» Gli uccidean coi colpi di archibuso, e se caduti davano segni di vita, ricaricavano le loro armi al cospetto del popolo e de’ soldati e sparavano di nuovo, o li ferivano colle coltella; davano loro la caccia come a fiere, entravano nelle case e li traevano fuori a macello. Un Bianchi, ispettore di polizia, giaceva in letto, ridotto all’agonia per tisichezza polmonare; entrarono,