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valescente volle partire pel Piemonte, d’Aspre gli diede una carta speciale, affinchè le moleste polizie non lo tormentassero colle loro vessazioni. Tanta fu la stima e la simpatia che aveva concepita pel valoroso Italiano.

«Dopo il disastro di Custoza e l’armistizio di Milano, erasi riparata in Piemonte buona parte delle truppe e dei volontarî parmensi e modenesi. Il governo decise che se ne formasse un reggimento e ne affidò la cura ed il comando al colonnello Cialdini, giunto in novembre negli Stati Sardi. Per progressione regolare, in ordine ai reggimenti piemontesi e lombardi, ebbe il numero 23, e componevasi di elementi piuttosto eterogenei e di difficile mistura. Ufficiali di vecchio regime, ufficiali nuovi, ma digiuni d’istruzione militare; e quel ch’è peggio, vecchi soldati, specialmente estensi, che avversavano il nuovo ordine di cose, e giovani volontarî a cui pesava il freno della disciplina. Cialdini seppe domare, e diremo di più, seppe magnetizzare questi esseri malcontenti; domarli coll’infondere profondo rispetto al suo personale coraggio, opponendosi una volta colla spada ad un ammutinamento quasi generale; magnetizzarli colla parola che, conviene confessarlo, persuade ed incanta.

Narreremo un fatto da cui si trarrà idea della sua fermezza ed energia.

«Una sera trovavasi al teatro in Torino, allorchè gli si annuncia essere il reggimento in rivolta per uscire dal quartiere. I granatieri della 1.a compagnia, i quali erano di guardia, aver resistito alla moltitudine irrompente; urli e schiamazzi farsi più clamorosi; correre pericolo che l’insubordinazione resti vincitrice e i soldati sortano a loro capriccio. Il colonnello va immantinente al quartiere, fa splendido elogio alla compagnia dei granatieri e ne dispone gli animi alla cieca obbedienza dei suoi comandi; e mentre le grida continuavano nei corridoi, egli va nel mezzo della corte, ove può essere udito da tutti, e con voce alta e decisa esclama:

«È prescritto che a quest’ora tutti sieno in letto ed in silenzio, io vengo per visitare le stanze, chi non si troverà coricato e dormiente sarà severamente punito. Granatieri seguitemi.»