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terza brigata, per cui il suo comandante pubblicava quest’ordine del giorno:

«Fortuna ci tolse di prender parte attiva alla gloriosa battaglia del 16 agosto.

«Gli sguardi vostri rivolti a sinistra esprimevano con quanta emula invidia vedevate i prodigî dei battaglioni francesi e della nostra seconda divisione.

«I vostri volti calmi e sicuri dimostravano cbe occorrendo non sareste stati minori al paragone.

«Vidi con grata sorpresa che, nel mattino del 16, tutti accorreste alle armi, qualunque fosse lo stato della vostra salute.

«Quando tuona il cannone la terza brigata non ha più malati. Vidi con soddisfazione la sprezzante indifferenza con cui accoglieste il lusso d’artiglieria che il nemico spiegò contro di voi. Gli avamposti del settimo, fatti lungo bersaglio ai suoi fuochi, meritano onorevole ricordo per fermo e dignitoso contegno.

«Rammento con piacere i nomi dei caporali Griva e Torelli, comandanti due piccoli posti, e quello del soldato Giuliano, sentinella alle armi della gran guardia di destra.

«Il desiderio d’onore traluce dal vostro aspetto, dal vostro contegno. Voi, miei cari compagni, decimati dal colèra e dalle febbri, scemando di numero ingigantite d’animo.

«Voi meritate un giorno d’ampia gloria, e il Dio delle armi lo farà sorgere anche per voi a ricompensa delle vostre virtù.»

E il Cialdini fu buon profeta, giacchè l’occasione non tardò a presentarsi. Avendo i generali in capo degli eserciti alleati deciso l’assalto della terribile fortezza, fu determinato che l’armata piemontese vi contribuisse col contingente d’una brigata. Un tanto onore essendo desiderato con pari entusiasmo da tutte le brigate, si deliberò che la sorte dovesse decidere, e questa arrise a Cialdini, il numero della 3.° essendo uscito dall’urna. Essa fu unita alla 4.° divisione francese che aveva per cómpito d’espugnare il bastione del centro, riservandosele la speciale conquista di