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serbata la tradizione della grande rivoluzione del secolo XVIII e si ascrisse alla sola società politica che facesse professione di unità nazionale.

«La Farina non confondeva le cospirazioni con le congiure. Sapeva che queste uccidono un uomo, non mutano un governo, ed aveva per esse gli sdegni del Macchiavelli. Cospirare per lui non era già uccidere Cesare o Alessandro dei Medici, ma preparare i vespri di Sicilia o la rivoluzione di Francia.

«Gli scritti e le segrete alleanze lo condussero pochi anni dopo a rappresentare una parte importante nel periodo che piglia nome dalle riforme. Il suo giornale politico era caldo promotore di profondi rivolgimenti; e quando in Firenze i liberali meno ardenti inalzavano equivoche e modeste bandiere per salutare le riforme dei principi, egli coi più arditi fu primo a fare sventolare per le vie la bandiera nazionale d’Italia.

«Eletto rappresentante del popolo nella Camera dei comuni di Sicilia, andò in legazione a Pio IX e Leopoldo II, ed ultimamente al campo del Re Carlo Alberto, dove piacque il suo ardire al giovine duca di Savoja, al quale era serbata la gloria di ricostituire l’Italia. Gli sforzi fatti dal nostro amico per creare un piccolo esercito ed organizzare le difese della Sicilia superano ogni credere, e quando la fortuna avversa alla rivoluzione europea rovesciò nel 1849 le sorti del governo libero in Sicilia, egli prese le armi per mettersi a capo di una resistenza popolare, che, impedita dalla reazione, fu tentata più tardi in Palermo e vinta più colle insidie che con le armi del governo borbonico.

«La Farina emigrò in Francia. Venne in Italia quando acquistò fede nella missione del Piemonte e nel principe che tenne alta in esso la bandiera della libertà e dell’indipendenza. Bentosto egli qui divenne il più ardente cooperatore del conte di Cavour e della sua politica.

«Per suo mezzo il governo ed i popoli si diedero convegno pel giorno del risorgimento, che, mercè il concorso della rivoluzione, non si ristrinse nella cerchia in cui volevano confinarlo i trattati, ma abbracciò quasi tutta la penisola.