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mirerete a lato di Vittorio Emanuele, di cui è ajutante di campo; portatevi al caffè Fiorio e vi apparirà immancabilmente, a meno che non sia di servizio, sulla porta di esso, se fa buon tempo, o assiso nella terza sala in compagnia di qualche altro suo collega, se piove o se nevica. Ma il nostro editore non ci lascia, ahimè, la briglia sul collo, ed anzi c’invita ogni dì a restringerci, onde, s’è possibile, ci acchiudiamo nella cornice assegnataci.

Quindi n’è giuocoforza rinunziare alla realizzazione di quel sogno d’estate, e contentarci di dire che il giovinetto torinese, sbarcato sulla terra dei seguaci di Brama e preso senza dubbio a proteggere da una delle innumerevoli divinità della mitologia indiana, entrato al servigio nelle truppe europee d’un rajah possente, salì al grado di generale, si fece amare dalla unica figlia di esso, che ottenne in isposa e colla quale, dopo la morte del suo benefattore, rientrò in patria, ricco d’una fortuna che passa i sette milioni.

Re Carlo Alberto lo fece barone e gli diè un grado nella sua armata; nel 1848 fu promosso a generale e ad ajutante di campo.

Eletto deputato, faceva parte della maggioranza Cavouriana, dalla quale si è distaccato egli pure per riavvicinarsi a quel nucleo di dissidenti che si tiene in disparte, dopo le leggi finanziarie proposte dal ministero Minghetti.

L’avventuroso generale è ancora pieno di vigore, e sul suo volto abbronzito dai raggi del sole d’Oriente si legge ancora l’audacia e lo spirito d’intrapresa che lo hanno spinto sì in alto.




BIXIO general NINO


deputato.


È nato a Genova ed ha seguito, come la maggior parte dei suoi concittadini, la carriera d’uomo di mare, cominciando dagl’infimi gradi, e salendo ben presto a quello di capitano mercantile. In uno dei suoi viaggi in Ame-