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tal riluttanza, così disdicevole ai figli di una patria piena di rimembranze eroiche, tuttavia con grande rammarico loro e danno d’Italia la riluttanza stessa non poteva esser vinta, e i renitenti straordinariamente moltiplicavansi, divenendo ben presto una minaccia per la sicurezza interna dell’isola.

L’azione municipale esaurita, conveniva pure al Governo di prendere in mano la cosa e di riparare al male, curandolo alla radice. Così avvenne che il generale Govone ricevesse l’incarico di cui sopra abbiamo parlato, lasciandoglisi d’altronde facoltà ai servirsi di quei mezzi che stimasse a raggiungere l’intento i più opportuni.

Il general Govone capì che bisognava, per riuscire, e per non avere a ricominciare appena finito, adoperarsi con tutta quella energia e previsione che possono naturalmente, come il ferro del chirurgo, recare un dolore più spasmodico, ma che valgono immancabilmente a sanare la piaga. Fece partire dalle tre estremità, onde venne alla terra dell’Etna, il nome antico di Trinacria, colonne d’armati, le quali a misura che s’inoltravano nel paese, si spandeano stendendosi in ale che lo avviluppavano tutto lunghesso le coste come un immenso cordone. E nella sua marcia lenta, ciascheduna delle porzioni di questo cordone di truppe visitava ciascheduno dei casolari, borghi, villaggi, castelli e città ch’erano sulla di lui strada, non abbandonandogli prima che si trovassero i renitenti alla leva, appartenenti ad ognuno di essi. Nè si tralasciava di percorrere i boschi, di visitare le più erme ed alpestri solitudini e di frugare le caverne e gli spechi, cosicchè niuno o quasi che niuno poteva sottrarsi a quella ricerca abilissima.

Il modo di operare nelle città e anche negli altri abitati di minor conto era il seguente: si pregava la Giunta Municipale di formare una commissione, nella quale essa era padrona d’introdurre tutti quegli elementi che giudicava potessero meglio valerle allo scopo. Questa commissione, dinnanzi a cui si mettevano le liste dei renitenti, doveva informare possibilmente la forza militare delle località abitate il più recentemente dalle famiglie a cui appartenevano i renitenti medesimi.