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che si deve ad ogni modo saper grado al Gualterio di aver agito in quella circostanza con qualche arbitrio, mentre il risultato dell’estradizione ottenuta poscia, dimostrò che l’operato suo fu opportuno.





Siciliano e buon patriota, soffrì nella causa nazionale mille sorta di persecuzioni e di tormenti, fintantochè gli riusci sottrarsi ai suoi persecutori e recarsi a vivere gli amari e lunghi giorni dell’esiglio.

Non si spense però mai, m quell’anima calda di amor patrio, la speranza di potere un giorno riedere nella terra nativa, liberata dal giogo dell’oppressore straniero.

Questo giorno, splendette alla fine, e il Curzio fu uno dei primi, ad accorrere presso il liberatore, e a combattere nelle sue fila, quella guerra d’indipendenza, cui egli tanto agognava.

Ottenuta la completa liberazione della patria isola, segui il Garibaldi fino sul Volturno, indi fu eletto da un collegio della terra natale, a deputato al Parlamento nazionale.

Il Curzio si è seduto sui banchi dell’estrema sinistra, ed è uno dei membri i più costanti dell’opposizione parlamentare.





Uomo di lettere distintissimo, e patriota egli pure, dei più provati e più caldi. Ha sofferto per la causa nazionale, ed esigilo. Al pari dei suoi amici e concittadini, i Settembrini, i Poerio e gli Spaventa, ha,