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È un nome caro all’Italia come quello di un uomo il quale si è da lunghi anni dedicato all’educazione della gioventù con una cura ed un successo di cui non si può mai abbastanza essergli riconoscenti.

Per chi conosce quanto l’istruzione ben diretta ed illuminata valga a maturare un popolo ed a spingerlo a passi di gigante nella via della civiltà, non sembrerà esageralo il sentimento di gratitudine e di affetto che i Toscani nutrono per l’abate Lambruschini, il quale da tanti anni si è occupato fruttuosamente di educazione in quella nobile provincia d’Italia. Il Lambruschini non si è contentato di fondare un istituto che ha diretto per lungo tempo esso stesso, ma ha messo fuora un giornale l’Educatore, che si trovava quasi in ogni famiglia d’Italia, e molti altri scritti tutti pregevolissimi sull’importantissima missione ch’egli erasi assunta.

Così è avvenuto che questo personaggio veramente filantropico, il quale d’altronde possiede i più alti meriti letterari, siasi fatto popolare non solamente in Toscana ma in tutta quanta la penisola.

Il patriotismo dell’abate Lambruschini trovandosi a livello delle altre egregie qualità che lo distinguono, il governo del Re lo ha elevato alla dignità di Senatore e gli ha confidato la presidenza del Consiglio Superiore d’Istruzione pubblica esistente tuttora in Toscana.





Siedeva nella Camera dei deputati al centro sinistro seguace costante del condottiero Rattazzi, e da questi venne compreso in una fornata di senatori, onde