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ebbe il nostro protagonista la narrazione che ne fa il signor Saredo nella sua biografia del Mamiani, narrazione che sappiamo veridica appieno:

«Venuto a Roma, dic’egli, il Mamiani esercitò tutta la sua eloquenza e il credito in cui era tenuto per raccomandare il rispello dell’ordine e delle leggi: essere anzitutto necessaria l’indipendenza dallo straniero, una confederazione fra gli Stati italiani primo e più efficace fra i mezzi. La guerra era frattanto scoppiata, le cinque memorabili giornale di Milano avevano iniziato la disfatta degli Austriaci. Venezia aveva scosso il suo giogo: pareva che lutto andasse a seconda dei nostri voli e che Dio finalmente, calmato, avesse segnato il termine dei nostri dolori.

«Disgraziatamente due partiti potenti agitavano gli Stati romani, e Roma era in ispecial modo travagliata dai più funesti dissentimenti. 1 partigiani dell’antico governo assoluto, piccoli per numero, ma potenti per relazioni, ricchezza e audacia, circondavano il Santo Padre e con paurevoli pronostici gli annunciavano la rovina della religione come conseguenza necessaria e vicina delle libere istituzioni e della guerra intimata all’Austria, potenza cattolica. I democratici più caldi dichiaravano non doversi aver fiducia in un governo del quale facevano parte tanti chierici o nemici ai nuovi ordinamenti politici o inetti al maneggio della pubblica cosa. La parte moderata doveva lottare contro gli uni e contro gli altri; e quel ch’è peggio i terrori grondi e invincibili del Santo Padre recavano un gravissimo ostacolo al buon successo dei tentativi che esso faceva per istabilire sopra solide basi la libertà e per inviare un concorso efficace a Carlo Alberto, costretto a sostener solo la guerra con l’Austria, e per apportare agli ordini interni quelle migliorie e quelle riforme ch’erano domandale dalle ragioni dei tempi e dalle nuove istituzioni.

«Un avvenimento inatteso, e quanto inatteso altrettanto funesto alla causa della libertà e dell’indipendenza, si fu l’allocuzione del 24 aprile, nella quale il Santo Padre dichiarava che egli, pontefice cattolico, non poteva non considerare tutti i cattolici, compresi