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quali stavano ordendo trame contro i patrioti e cercando ogni occasione onde venirne alle mani.

Pelosi, non volendo esser occasione di pubbliche sciagure, si decise a partire, e la gioventù romana, in forma solenne volle accompagnarlo fino fuora di Porta del Popolo, ove lo attendeva Ciceruacchio, che lo arringò alla testa de’ suoi popolani.

Nel successivo agosto il nostro protagonista si trovava esiliato da tutti gli Stati Italiani, eccettuato Lucca e il Piemonte.

Intanto gli avvenimenti incalzavano; Pelosi, alla testa della gioventù lucchese, prese parte ad una manifestazione in cui venne chiesta la costituzione; nella notte dell’ultima domenica d’agosto il figlio del duca, dipoi Carlo III di Parma, invase la casa del nostro protagonista alla testa di trenta gendarmi, onde arrestarlo, ma fortunatamente riusci al Pelosi di mettersi in salvo.

Tre giorni dopo scoppiava in Lucca la rivoluzione: il duca, dopo aver conceduto quanto chiedeva il popolo, fuggiva, lasciando lo Stato alla Toscana. Così crollava il primo troncolo e si compieva la prima annessione, lontana foriera di quelle che dovevano costituire la sognala unità italiana. Il magnanimo Carlo Alberto svelava in questo mezzo i grandi suoi intendimenti nazionali. Pelosi non tardò a conoscere la bandiera di quel principe essere il vero segnacolo del riscatto, e da quel momento, rigettando le utopie giovanili, aderì francamente a quella politica della quale è stato poi sempre attivo fautore.

Scoppiata la guerra, partì per la Lombardia in qualità di comandante del battaglione dei volontari lucchesi, e quando l’indisciplina, cui troppo spesso questa sorta di corpi si abbandonano, ne cagionò lo scioglimento, il Pelosi si arruolò come semplice soldato nelle truppe regolari, non rimanendo tuttavia in quel posto che pochi giorni, giacché il colonnello Giovannetti lo chiamò al comando dei bersaglieri toscani, rimasto vacante per l’elezione a deputato del titolare Malenchini.

Reduce dalla guerra, mentre credeva poter riposarsi dalle onorate fatiche in seno alla propria famiglia, do-