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esigenze del governo dittatoriale, se questo avvenne non fu per mio merito, fu caso, fu oltre la mia intenzione.

«Io respingerei con indignazione a chi me ne volesse far qui una lode (a destra: Benissimo! Benissimo!), come respingo con disprezzo le accuse contrarie che mi vengono dall’altra parte (Bravo!).

«Ad ogni modo, questa penosa e dolorosa storia di due mesi fini; io mi ritrassi nel silenzio, nel mio ritiro privato e volevo rimanervi. Invece degli ergastoli e dei patiboli di cui si poteva temere, io vedeva l’Italia trionfare, le popolazioni esultanti, i suoi giovani eserciti vittoriosi, l’unità proclamata, il voto nazionale espresso, ed il mio povero sogno d’alleanza ricordato con un sorriso di compatimento (Benissimo! Bravo!).

«Signori, confesso la inia debolezza, non ostante il mio poco successo, io non mi dolsi, non mi afflissi, anzi, chechè ne dicano i miei nemici, quasi involontariamente me ne rallegrai, quasi involontariamente la gioia s’insinuò nell’anima mia.

«Se non che io sentiva bene i doveri della mia posizione; io mi ritrassi da banda, io volli decisamente rimanere nel mio ritiro e tenere un contegno di assoluta astensione.

«Sapete che avvenne? Cominciai a ricevere lodi, encomi, approvazioni da coloro da cui meno le desiderava, da coloro che non sapevano vedere nel mio contegno altro che una disapprovazione, un aborrimento della novità .... (sensazione). Peggio ancora, io sentivo di quelli che mi lodavano di uomo savio e prudente, di quelli che mi dicevano: Aspettate che le cose si rischiarino e si rassodino, non arrischiate la terza volta come avete arrischiato nel 1848 e nel 1860.

«Signori, queste lodi, questi avvisi mi rivoltarono la coscienza (segni d’approvazione). Io dissi allora a me stesso: se questo mutamento di cose ti piace, se queste nuova arena t’alletta, entraci ora, ora che si rischia, ora che si combatte, ora che l’uomo si compromette... (vivi segni d’approvazione), ora che si sve-