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senatore.


È uno di quei personaggi, i quali si misero di buon’ora nel movimento progressivo italiano, e guidarono il Piemonte verso quell’avvenire luminoso che fu incontestabilmente il principale fattore del risorgimento civile e politico della penisola.

Il conte Sclopis amico dei Balbo, dei Pinelli, dei Gioberti, degli Azeglio, ha fatto profondi studi specialmente storici, tanto che ha dato alla luce varie opere le quali gli hanno valuto la stima degli uomini dotti.

A noi rincresce di non potere, come lo vorremmo, analizzarle, mentre siamo convinti che faremmo cosa assai grata ai nostri lettori; non sappiamo in luogo di ciò che invitarli a procurarsele e a percorrerle con sicurezza di ritrarne frutto e di concepirne alla lor volta non poca considerazione pel chiaro autore di esse.

Il conte Sclopis di Salerano fu creato senatore e ammesso a far parte dell’accademia delle scienze di Torino in qualità di socio ordinario.

Di più, il conte di Cavour che aveva tanta amici zia e tanta stima per esso, volle ch’egli appartenesse al contenzioso diplomatico, di cui tutt’ora fa parte e nel quale rese considerevolissimi servigi al proprio paese.

La parte rilevantissima da esso presa ai lavori del senato lo indicarono a sua maestà il Re d’Italia per essere il presidente dell’illustre consesso, dappoichè quel benemerito uomo che è il marchese Alfieri di Sostegno credette dover dimettersi da quell’altissima carica.

Il modo col quale il conte Sclopis di Salerano sostenne le gravi incombenze che gli erano affidate non poteva essere più commendevole. Egli diresse durante tre anni continui i dibattimenti del primo corpo dello Stato con tanta imparzialità, avvedutezza, e prudenza, che niuno ha mai potuto lagnarsi del contegno da esso tenuto nel guidare le animatissime discussioni che si produs-