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in forte sospetto di mine e d’altri tranelli. Poi, dopo disimpegnate alcune incombenze di rilievo affidategli dal Governo provvisorio, non avendo fede che negli eserciti regolari — le ragioni plausibili di questa sua credenza aveva esposte con molta solidità d’argomenti ne’suoi Pensieri sull’Italia - si recò al campo piemontese ed entrò nell’armata col grado di tenente d’infanteria, aggregato però allo stato maggiore generale, e servendo senza percepire stipendio di sorta.

«La pratica che io aveva dei luoghi, dice rimessamente al solito il Torelli stesso nella prefazione sopra mentovata, ove si combatteva la guerra, le relazioni con alcune delle principali famiglie del Mantovano, e quindi la certezza di trovar persone sicure per avere informazioni e guide, e la conoscenza della lingua del nemico, mi facevano sperare di poter essere utile in quell’arma. Dopo la prima campagna venni promosso due volte, ed entrai nell’armata con tutti i vantaggi; ma quando, finita la seconda campagna, vidi l’impossibilità di ogni continuazione della guerra, mi ritirai volontariamente dal servizio. Fui presente a quattro battaglie, e so d’aver fatto il mio dovere; magra consolazione per chi non voleva che lo scopo della guerra, ma l’unica consolazione che si può avere quando si rimane soccombente».

Al momento della formazione del gabinetto Pinelli nel 1848, il re Carlo Alberto, che aveva avuto luogo di apprezzare il patriottismo a tutta prova, e le vaste cognizioni possedute dal Torelli, gli affidò il portafogli d’agricoltura e commercio. - Se non che il breve tempo ch’egli ebbe a tenerlo - quel ministero si ritirò nel dicembre del medesimo anno — non gli concesse di rendere i servigi ch’egli avrebbe potuto in quel posto elevato, e ch’era destino rendesse parecchi anni dopo, e non al solo Piemonte, ma a tutta intiera l’Italia.

La guerra scoppiata di nuovo il richiamò sotto le armi, e col grado di maggiore, e qual capo di Stato Maggiore comando la terza brigata composta alla fatale battaglia di Novara.

Finita la guerra si ritirò di bel nuovo, ritenendo,