Pagina:Calani - Il Parlamento del Regno d'Italia, vol 3.pdf/224

Da Wikisource.

— 1074 —

giunger qui sotto nel suo testo la risposta che il generale Della-Rocca ha creduto dover dare al documento qui sopra riprodotto, risposta sulla quale non emetteremo verun nuovo giudizio, sembrandoci ch’essa non valga a menomare la ragionevolezza di quello che abbiamo poco sopra enunciato.

«Risposta del Senatore generale Della-Rocca alle osservazioni degli onorevoli deputati (ex ministri) Minghetti, Peruzzi, Pisanelli e Visconti-Venosta.

«Ben poche ore prima che la Camera dei deputati dovesse aprire la discussione sull’inchiesta parlamentare fattasi intorno ai dolorosi avvenimenti dello scorso settembre, vennero a mia cognizione le Osservazioni documenti che gli onorevoli Minghetti, Peruzzi, Pisanelli e Visconti Venosta, hanno creduto di contrapporre alla lettera da me diretta al Senato del regno, il giorno 13 corrente.

Sebbene strettissimo tempo mi rimanga per rispondere a quelle osservazioni, tuttavia credo averne a sufficienza onde potere anche per parte mia offrir modo alla Camera di semplificare ed agevolare la discussione.

I.


«I quattro onorevoli ex-ministri premettono anzi tutto due circostanze principali essersi da notare nel fatto dolorosissimo del 22; cioè, la prima, che il questore per sciogliere gli assembramenti invece di rivolgersi ai capi dei 1400 soldati che erano sulla piazza San Carlo, fece uscire una trentina di allievi carabinieri che erano nell’interno della Questura; la seconda il modo onde quei 1400 si trovavano disposti in detta piazza, gli uni dirincontro agli altri. Con ciò essi vogliono dire che se gli allievi carabinieri uscirono e fecero fuoco, la colpa ne va unicamente al questore; che se quindi quelle schioppettate provocarono altre schioppettate, la colpa ne va a chi ha disposte le truppe ed è come dire a me.

«Per conto mio non son uso a declinare, che che ne possa avvenire, una qualunque risponsabilità ch’io senta appartenermi.