Pagina:Calani - Il Parlamento del Regno d'Italia, vol 3.pdf/24

Da Wikisource.

— 874 —

— «L’imperatore ritirerà entra due anni le sue truppe dal territorio romano».

«Quando un governo come quello di Francia colle solennità che porta una Convenzione come questa, promette di ritirare le sue truppe, è inutile che io dica che bisogna bene che le ritiri.

«Le truppe Francesi certamente usciranno da Roma al tempo stabilito. Io non mi arresto neppure un istante alle sottigliezze che si sono immaginate da alcuno per dubitare dell’attuazione di questa ch’è la promessa fondamentale del trattato .

«Con un secondo articolo si dice:

— «Il Governo italiano s’impegna di non attaccare il territorio pontificio» .

«Si sarebbe potuto credere fino ad un certo punto superfluo questo patto.

«Ma signori, l’importanza di questo patto è più in quello che non si dice, che in quello che si dice.

«Ci era da credere, ci era da dubitare, che trattandosi di provincie che appartengono alla nazionalità italiana, di provincie da cui non poche provocazioni sono venute al Governo italiano, il Governo italiano si fosse creduto autorizzato a rivolgersi ad esso per via di fatto.

«Era dunque necessità il bene esprimere che questo impegno d’onore si prendeva dal Governo italiano.

«Ma il terzo patto ch’è assai chiaro e preciso può dirsi più propriamente esprimere lo scopo della Convenzione, cioè il trasferimento del protettorato dalle mani del Governo francese, nelle mani del Governo italiano.

«Il Governo italiano promette di difendere da qualunque attacco esteriore il territorio romano. Ecco, o signori, la grande novità .

«Francia era là come per difendere il territorio romano contro gl’Italiani; ebbene sono gl’Italiani appunto che prendono il suo posto e si dichiarano pronti a difendere il territorio romano. Accade quello che io diceva, si è riconosciuta la competenza del Governo italiano in una questione d’interesse italiano, di dritto italiano.