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«Chi fece il Piemonte italiano fu Torino: qui in Torino stava il centro d’azione, la sede di un principe e di una dinastia cara al paese, naturalmente qui si concentravano tutti i vantaggi che ne conseguivano dall’esser centro dello Stato; qui si creò il vero spirito italiano più di quello che vi ha in qualunque altra parte d’Italia (sensazione), od almeno quella parte d’Italia ha col fatto dimostrato di non essere al di sotto di nessun’altra.

«Però io dico, se voi allontanate il centro d’azione da questa valle, dite si, dite no, dite quello che volete, lo spirito nazionale italiano voi lo indebolite in queste provincie; signori, ricordatevi di un famoso detto di uno statista inglese, Giorgio Canning; egli disse in memorabile seduta del Parlamento inglese che non vi hanno migliori alleati nei paesi che si combattono che i malcontenti del paese stesso. Valendomi ancora dell’autorità del generale Cialdini dirò pure, che allontanando il centro dell’azione della Valle del Pò, il pericolo di vedere occupate queste provincie dalla Francia si accresce, e questo pericolo, non credete che lo vegga prossimo; io rispetto troppo la lealtà e la sincerità dell’augusto principe nostro alleato, non credo almeno che abbia di queste idee, ma già ve lo disse in termini ben chiari il senatore Cialdini: i principi non sono immortali, l’immortalità dei principi generosi è solo nell’istoria.

«Ora chi vi promette che all’occasione di un cambiamento o rivolgimento qualunque quell’idea non possa essere messa in campo?

«D’altronde chi vi promette che voi potrete sempre osservare con successo le condizioni che voi avete assunte verso il papa? Chi vi dice che non nasceranno nuove rivoluzioni negli Stati Pontifici?


«Ma queste cose possono avvenire anche senza la volontà del Governo. Ed allora, signori, Napoleone vi ha forse detto nella Convenzione la via che prenderà per intervenire a Roma? egli ripeterà quell’intervento che si è riservato, signori, io credo che non era in dovere di dircelo, e noi non possiamo prevedere come interverrà, dalla parte che avrà più convenienza d’intervenire.