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L’Anguissola di cui ci occorre qui discorrere è appunto un discendente di essa, il quale, giovinetto, entró nella scuola di marina di Napoli da cui dopo aver mostrata molta applicazione e dopo aver subiti brillantissimi esami, escì col grado di alfiere di vascello.

La marina regia napoletana, se dal lato della bassa forza ha goduto e gode tuttora molta fama, bisogna dire che in questi ultimi tempi specialmente non si credeva, a torto e a ragione, comandata da ufficiali capaci ed energici.

Quello che par certo si è che l’esperienza mancava spesso alla più parte di quelli, i quali rivestiti di una splendida divisa salivano di grado in grado fino ai più elevati della loro difficile carriera mettendo ben di rado il piede sulla tolda d’un naviglio di guerra, e contentandosi tutt’al più degli studii teoretici, i quali senza i pratici si sa che in materie nautiche valgono fino a un certo segno.

L’Anguissola che voleva divenire un vero marino in tutta l’estensione del termine cercò ed ottenne facilmente d’imbarcarsi di buon’ora e di fare lunghe navigazioni.

Certo, agendo in quel modo, egli perdeva quelle ore di beato ozio che gli ufficiali della marina di Napoli impiegavano a percorrere le lastre volcaniche di Toledo o di Chiaja, o i viali della Villa Reale, o a starsene mollemente assisi discorrendo del più e del meno sui mediocremente soffici divani del caffè d’Europa, o a batter le mani, a zittire, o a scanocchialare le ballerine del teatro San Carlo, o le attrici del Fiorentini, ove essi possiedono da tempo immemorabile i propri palchi.

A ciascuno i suoi gusti; bisogna dire però, che quelli dell’Anguissola valevano à cattivargli la stima di quanti lo conoscevano, nel tempo stesso in cui facevano di lui uno dei più esperti ed abili marini.

L’ufficialità della marína napolitana s’era un po’ proclive ai divertimenti ed avversa ad incontrare i disagi e le traversie della navigazione, non mancava certo di cultura, e come quella ch’era guari in totalità composta dell’eletta della nobiltà stava sotto tutti i rapporti alla testa della società di Napoli.