Pagina:Calani - Il Parlamento del Regno d'Italia, vol 3.pdf/280

Da Wikisource.

— 1130 —

Questo ha fatto sì, che i rappresentanti di quella grande città abbiano potuto qualche volta trovarsi piuttosto disorientati che no, e non volendo per la maggior parte non tenersi all’unissono coi loro mandatari, abbiano dovuto assumere un contegno che forse non sarebbe stato quello che avrebbero preferito tenere.

Egli è ben vero, che fors’anco essi si sono lasciati trascinare a torto, da ciò che a torto hanno creduto il dettato della pubblica opinione. Inquantochè questa opinione, piuttosto che pubblica dovesse, in molte circostanze, ritenersi per quella di pochi agitatori e mestatori, che riuscivano con modi ed atti meno che approvevoli, ad imporla alla generosità.

E a coloro i quali hanno, abitato Napoli un tempo assai lungo, questo che noi affermiamo non potrà certamente essere impugnato; avvegnachè non possa ignorarsi da essi, come la parte la più sensata e la più culta dell’antica Partenope, credendo indegno di sè il mischiarsi in certe faccende nelle quali si trova vano a contatto con persone da essi disistimate, preferissero astenersi dell’usare dei propri diritti, e così avveniva che quelle faccende fossero completamente trattate da quelle stesse persone che non avrebbero dovuto neppur per ombra avervi parte.

Se prove ricorressero di quanto affermiamo, i fatti, amplissime ne fornirebbero; si contenteremo soltanto di ricordare qui le ultime elezioni del Consiglio municipale che sorpresero immensamente la generalità degli Italiani, ma non i Napoletani stessi, o coloro che abitanti da lungo tempo Napoli, sanno a maraviglia come quelle elezioni siensi fatte.

In queste ed in simili circostanze, sembra a noi che il rappresentante della nazione possa, anzi debba non uniformarsi quasi ciecamente all’avviso della sedicente opinione pubblica, che signoreggia nel collegio, dal quale ha ricevuto il mandato, ma conservare la propria autonomia e dare alla cosa pubblica quell’impulso, che nel proprio convincimento crede il più opportuno a fare il bene generale del paese.

Fu detto ultimamente da un deputato, col quale