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nazionale trionfante in Sicilia, e chiamato nel municipio di Cosenza era spedito in deputazione per presentare a re Vittorio Emanuele gli omaggi di quell’illustre città; ciò che adempì nel campo di Sessa insieme a’ suoi colleghi che lo avevano nominato loro capo. Adempito tale mandato Marsico si fermò in Napoli per curare la sua salute affralita gravemente per tanti disagi e traversie sostenute.

Nella primavera del 1861 fu eletto deputato nel collegio di Rogliano, nel cui ambito è Altilia paesello ove nacque.

Eletto deputato, giudicando cattivo l’indirizzo amministrativo preso dal Governo, e divinando sin d’allora le conseguenze fatali alle quali avrebbe condotto la strada per la quale il Governo erasi avviato, sedette alla sinistra, anche perchè i suoi principi largamente liberali, là segnalavano il suo posto. Assiduo nell’adempimento de’ propri doveri, intelligente, consigliante e senza pretensione, ha saputo procacciarsi l’affetto e la simpatia di gran parte dei suoi compagni; tanto che, sebbene membro della minoranza, pure è stato sovente presidente di uffici, come frequentemente ha fatto parte delle Commissioni destinate dagli uffici a rivedere i progetti di legge presentati alla Camera.

In tutte le quistioni gravi ed importanti Marsico ha dato il suo voto per ii principi più larghi di libertà, di giustizia e di moralità. Ha preso la parola in poche occasioni, ed è stato ascoltato dalla Camera con simpatia, perchè le sue poche parole non sono mai state dette che per esortare il Governo a vegliare seriamente alla pubblica amministrazione e per ammonirlo a rispettare la legge religiosamente. Non ha mai trascurato pure d’invitare ripetutamente il Governo a provvedere alla sicurezza pubblica ed alla costruzione delle strade per la sua provincia di Calabria Citra.