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Durante il tempo in cui il Manna è stato ministro ha sostenuto in Parlamento e preso parte alla sottoscrizione dei trattati commerciali conchiusi coll’Inghilterra, col Belgio, coll’Olanda, e colla Danimarca. Egli ha difeso il progetto di legge relativo al trattato colla Francia, e quelli sulle privative industriali, sull’abolizione delle compagnie privilegiate, sulla banca d’Italia e intorno alle bonifiche.



deputato.


È nato a Palermo, e vi si è dato a conoscere per tempo, come uno di quegli uomini che tengono in cima al loro pensiero e ad ogni più ardente loro voto la felicità della patria. Nel 1848 si distinse tra i giovani i più ardenti ad ottenere l’indipendenza siciliana e posteriormente ha votato nella Camera dei comuni di cui faceva parte, la decadenza della dinastia borbonica, e la dedizione della sovranità dell’isola al duca di Genova.

Questi erano delitti così mostruosi agli occhi di Ferdinando II che lo Scalia, al ripristinarsi dell’autorità di questi nell’isola, si sottrasse colla fuga alle con danne scagliate contro di lui.

Esule, si stabili a Londra, ove s’imparentò con famiglia inglese adottando quella grandiosa città come novella patria; ma non appena la spedizione eroica di Marsala liberava la Sicilia dall’odioso giogo borbonico, lo Scalia vi faceva pronto ritorno, e vi riceveva calde dimostrazioni di memoria e di affetto dai proprî concittadini, che lo eleggevano a loro rappresentante in seno al Parlamento nazionale.

È da deplorarsi, che le occupazioni numerosissime dello Scalia che ha vistosi interessi in Inghilterra, lo impediscano di assistere così spesso, come senza alcun dubbio il vorrebbe, alle sedute della Camera.