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rante la campagna di Lombardia e quella più infausta di Piemonte nel 1848 e 1849.

Senza lasciarsi abbattere un solo istante dalle terribili sciagure che percossero la Casa, il Regno e l’Italia nei campi di Novara, il principe fu largo de’ suoi consigli e de’ suoi conforti al giovinetto Re, che, riposta a malincuore la spada, impugnava lo scettro, legatogli dall’eccelso esule d’Oporto, in un con la fede al patto costituzionale e al sublime disegno dell’italica redenzione.

Eugenio di Carignano, cui era già stato conferito il titolo di grande-ammiraglio, fu poscia nominato comandante in capo delle Guardie nazionali del regno.

Nel 1859, quando con l’ajuto d’Iddio, e mediante quello del magnanimo nostro alleato l’imperatore Napoleone III, surse l’invocato giorno della nazionale riscossa, il Re Galantuomo, il Re Soldato, prima di slanciarsi alla testa dei futuri vincitori di Palestro e di San Martino a propugnare la patria indipendenza, rimise anche una volta la reggenza dello Stato nelle ferme e leali mani del principe di Carignano.

Questi, non mai minore a sè stesso e al sommo incarico che in così difficili circostanze eragli di nuovo affidato, seppe nel disimpegnarne assiduamente e con ogni perspicacia le rilevanti funzioni conciliarsi la stima e la simpatia di tutta Italia.

E non dubbio attestato, invero, di gratitudine, di riverenza e d’affetto dettero al principe Eugenio le assemblee dei Ducati, delle Legazioni e della Toscana, allorquando con la spontaneità la più viva lo elessero a loro reggente; se non che, per una di quelle deviazioni dalla linea retta che nel progredimento delle nazioni la sana politica consiglia talvolta ai dì nostri, onde quel progredimento stesso inceda più sicuro e rimanga durevole, l’offerta reggenza non potè essere altrimenti accettata dal nostro Principe, come quella che riputavasi di soverchio contraria alle stipulazioni del trattato di Zurigo. Ma non appena le splendide e unanimi votazioni dell’11 e 12 marzo ebbero provato in irrecusabile modo che l’annessione al Piemonte era voluta da tutta l’Italia Centrale, non appena tale annes-