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gica. Nel 1850 ha fondato con alcuni altri colleghi la Gazzetta Medica italiana degli Stati Sardi, ancora esistente e di cui si assunse la direzione. Quindi ha fondato e dirige ancora il Giornale di Oftalmologia italiana, ch’è ora al suo terz’anno. Nel 1854 ha proposta l’applicazione della luce elettrica alla navigazione, al commercio, all’industria e all’agricoltura ecc. (si veda la Presse di Parigi del 7 luglio 1854); ed ha in seguito pubblicato sullo stesso soggetto un opuscolo accompagnato da una litografia, che, esposto a Parigi nel 1856, gli ha fruttato per parte dell’Accademia nazionale di Parigi d’agricoltura e commercio, il premio della medaglia d’argento.

Nel 1857 è stato incaricato di rappresentare l’Accademia Reale Medico-Chirurgica di Torino al congresso Oftalmico di Brusselle, al quale sottomise la sua memoria intorno al Metodo della ligatura nel trattamento dello stafiloma.

Il dottor Borelli, creato cavaliere dell’ordine del Ss. Maurizio e Lazzaro nel 1854 e ufficiale dello stesso ordine nel 1859, è stato decorato della croce della Legione d’onore per le cure amministrate agli ufficiali francesi durante la guerra d’Italia nell’ospedale dei Ss. Maurizio e Lazzaro.

Sollecitato dai suoi compatrioti nelle passate elezioni politiche ad assumersi l’onorevole incarico di rappresentarli al Parlamento nazionale, se ne schermi sempre, per non trovarsi distratto dalle proprie scientifiche e professionali occupazioni; tuttavia un ragguardevole numero di suffragi dimostravano in tutte le votazioni quanto fosse vivo il loro desiderio di aver a deputato il dottor Borelli. Questo desiderio venne ora finalmente appagato, mercè la quasi unanimità dei voti nello scrutinio definitivo praticato a Boves, sicchè il nostro protagonista siede adesso a rappresentante della patria terra nel primo Parlamento italiano.

Il posto ch’egli ha scelto nella sinistra avanzata, abbiam luogo di ritenere che abbia piuttosto un significato per ciò che riguarda la politica interna di quello che si riferisca all’esterna. L’indipendenza nel voto, la libertà nelle sue più larghe applicazioni rea-