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che si sono agitate nella breve sessione di quest’anno nel primo Parlamento italiano. Il suo modo d’argomentare è logico, la frase è ricca, ornata — fors’anco di soverchio — ; ma l’intonazione della voce e la maniera di porgere non sono ancora quali dovrebbero essere, chè, o troppo lente e sommesse, o troppo impetuose e declamatorie, producono sui sensi e sull’animo dell’uditore un effetto inferiore per avventura a quello che dovrebbero ingenerarvi. Ma questa è pecca lieve e passeggera, chè derivante com’è da inesperienza, non già da difetto, tarderà poco a sparire, e non torrà che agli altri pregi del Carutti debbasi aggiunger quelle di dotto e diserto oratore.





Ebbe vita il Castiglioni da Federico, professore ginnasiale in Cremona, il 20 luglio del 1824, e fin dalla prima età diè a divedere non comune talento e singolare applicazione agli studî, sicchè compiti appena quattordici anni venne abilitato a dar lezioni private di grammatica, quindi di belle lettere e posteriormente ancora di scienze naturali, nei quali onorevoli uffici continuava fino al 1848 in Pavia, ove si traslocò insieme all’intera famiglia.

Avvezzato così per tempo ad una vita operosa, appena lo sviluppo delle sue facoltà intellettuali gliel permise, studiò con tutto l’intenso ardore d’un puro patriottismo la questione politica, e ne’ suoi insegnamenti ebbe sempre cura di educare la gioventù che gli veniva affidata, a italiani e liberi sensi.

Chè anzi, non contento di tanto, egli ebbe a fondare fin dal 1842 il giornaletto Le Forbici, che circolava per Pavia manoscritto e segreto, giornaletto del quale la polizia ebbe sentore, sicchè il Castiglioni ne ricevette non tenui molestie, tanto più poi quando lo si venne a scoprire per uno dei capi della propaganda dei libri politici.