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trare nel Ministero, e ad ogni rinnovamento o ad ogni modificazione di gabinetto le istanze al Cassinis perchè vi consentisse si rinnuovarono; ma la di lui modestia respingeva sempre quelle sollecitazioni.

Nel luglio e nel novembre del 1859 nuove e calde premure gli venivano fatte; tutti gli amici suoi, e perfino i semplici conoscenti gli rivolsero vive rimostranze colle quali gli si insinuava che quel suo volersi ad ogni patto tener lungi dall’amministrazione della cosa pubblica, sembrava un indifferentismo verso la medesima, tutt’altro che plausibile; o peggio, un non volere discontinuare il lucro che l’esercizio della sua professione fruttavagli. Noi sappiamo che il nostro protagonista sarebbe già stato in questa seconda epoca disposto ad assumere il grave incarico se si fossero accettate alcune condizioni da lui proposte, le quali non discordando nella sostanza dalla politica di quel gabinetto, egli riputava opportune a conciliazione d’animi e di partiti. —

Avveniva la crisi ministeriale del gennajo passato; smosso dalle sovraindicate considerazioni, antico fautore qual era della politica del conte di Cavour, invitato a far parte del nuovo gabinetto non credette dovere più oltre persistere nel suo rifiuto. Accettò pertanto, e concorse ad un tempo alla scelta dei propri colleghi. — Così assumeva il 21 gennajo predetto il portafoglio di grazia e giustizia e degli affari ecclesiastici.

Noi non ci dilungheremo nel tessere gli elogi del ministro; diremo solo che abile ed esperto giureconsulto, dotato di una intelligenza superiore, assiduo al lavoro, uomo insomma di progresso e d’azione, e’ sembra bene al suo posto, là sullo scanno ov’ei siede.

Nè dee tacersi dell’oratore, ch’è invero degno a più d’un riguardo d’encomio.

La sua lingua è pura, la frase facile, ornata, armoniosa; fino l’accento è privo di quelle tali rudezze o difetti di pronunzia di cui ben di rado gl’italiani del settentrione ponno disfarsi. Ciò in quanto alla forma. La sostanza le corrisponde a meraviglia e si mostra ben degna di quella veste.

L’argomentazione si svolge nitida e calma, e senza