Pagina:Calani - Il Parlamento del Regno d'Italia.pdf/261

Da Wikisource.

— 163 —



Nato in Breno della Valcamonica nell’aprile del 1812 da Paolo e da Lelia Magnoli, nel 1834 si laureò in leggi all’università di Pavia, e dopo aver sostenuto esercizio di magistratura giudiziaria civile e penale e incarichi amministrativi pubblici e privati onde promuovere la prosperità del paese natale, si traslocò e fissò in Brescia nel 1845, ove trovò favorevolissima accoglienza, e non tardò ad essere onorato da molte e cospicue clientele.

Benchè non nativo di quell’illustre città, il Cuzzetti ispirò tanta stima e fiducia ne’ suoi cittadini che gli affidavano incarichi amministrativi quale assessore del suo municipio, qual consigliere e deputato della intera provincia.

Nel 1848, il Cuzzetti, che aveva sempre avversato colle parole e coi fatti, nascostamente o di palese, l’austriaca dominazione, si recò nella patria valle per affrettarvi lo scoppio dell’insurrezione, e nel 1849 si adoperò efficacemente a favorire la gloriosa resistenza di Brescia e a proteggere la salvezza delle spedizioni che provenivano da Torino, e la ritirata degl’insorti verso la fida Valcamonica.

Nel 1859 l’avvocato Francesco si rese pur benemerito col dirigere l’ordine pubblico nei primi momenti della rivoluzione, sedendo fino nel poco splendido posto di magistrato provvisorio di questura nella stessa città di Brescia, finchè il governo piemontese vi spedì un suo commissario.

Ritiratosi sollecitamente e di cheto da quel posto ne’ suoi lari domestici, lo spontaneo ed unanime voto de’ Valcamonicesi lo determinò ad assumere la rappresentanza del loro collegio in seno al Parlamento nazionale, ove ei si recò ad assidersi tra il generale Garibaldi e l’avvocato Depretis.