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toscana — dotato di nobili sentimenti, il Barlolommei si consacrò di buon’ora al culto della patria e si propose fin da più teneri suoi anni di dedicarle vita e fortuna.

Di fatto, nel corso della esistenza da lui fino ad ora onoratamente, e possiamo aggiungere, generosamente vissuta, non si è mai tratto addietro allorchè si è discorso od agito di giovare al paese ed alla gran causa nazionale.

Possessore d’un cospicuo patrimonio, ha largamente contribuito ragguardevoli somme ogniqualvolta ha saputo che di denaro o di altre materiali risorse fosse d’uopo per ajutare il movimento italiano; e da uomo di senno e d’energia non comuni, ha accettato posti eminenti e del pari difficili, qual si è quello di confaloniere di Firenze — posto che occupa anche in questo momento — e nelle critiche circostanze del 1848 e in quelle non meno critiche che la Toscana ha di recenti traversate, si è sempre diportato in modo da riscuotere il plauso sincero e la benemerenza dei suoi concittadini.

Eletto deputato all’Assemblea nazionale dal collegio di Montecatini, è stato insignito recentemente dal Governo del re della croce di commendatore dell’ordine Mauriziano.





Egli è con un commovimento profondo che noi ci accingiamo a redigere le notizie biografiche di tanto uomo, di colui dal quale Italia deve in parte riconoscere la propria indipendenza e l’unità nazionale, i due grandi scopi dai discendenti del Dante, del Petrarca e del Machiavelli per lungo correr di secoli ambiti.

A chi per poco si ponga a riflettere ai meravigliosi, avvenimenti, mediante i quali gl’italiani pervengono in