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Pagina:Calani - Il Parlamento del Regno d'Italia.pdf/318

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mani le lettere di marca che lo autorizzavano a imprender la corsa. Egli è di tal guisa che il nostro protagonista da semplice e fino allora pacifico marinajo divenne uomo di guerra.

Provvedutisi d’armi che ascosero sotto merci in fondo alla stiva, accompagnati da sedici arditi gagliardi, Garibaldi e Rossetti salparono da Rio-Janeiro, e drizzando il viaggio verso le isole Marica, site a cinque o sei miglia fuor dell’imboccatura della rada, abbordarono ad una di quelle e colà attesero che capitasse la preda. Nè questa si fece aspettare. Una goletta che navigava sotto bandiera brasiliana, ma appartenente a ricco austriaco abitante l’isola Grande, carica di caffè che recava in Europa, fu la prima presa del nostro protagonista, il quale non se la poteva desiderare più accetta, appunto perchè fatta a danno d’un nemico d’Italia. Garibaldi e i suoi non incontrarono in quel primo fatto veruna resistenza, e intimata appena la resa furono padroni del naviglio. Non appena salito a bordo il nostro nizzardo si vide venire incontro un passeggero portoghese, che gli sporgeva una cassetta riboccante di diamanti, a riscatto della vita.

L’eroe di Milazzo chiuse il coperchio della scatola e con quel dolce sorriso che non appartiene che a lui:

— Conservate, conservate, amico mio, gli disse, le vostre ricchezze per una migliore occasione, giacchè in questa la vostra esistenza non corre, certo, il menomo rischio.

I corsari erano troppo poco numerosi per poter conservare i due legni; quindi affondato quello col quale avevano incominciato la guerra, montarono la goletta cui fu dato il nome di Scarro-Pilla (straccione), poco lusinghiero predicato che nell’impero del Brasile veniva dato agli abitatori delle giovani repubbliche del mezzogiorno.

Messi a terra i prigionieri, la goletta si recò a gettar l’áncora a Maldonato, stato della repubblica orientale dell’Uruguay, ove si rimase otto giorni, e d’onde dovette partire perchè Oribe, che nella sua qualità di capo della repubblica di Montevideo non riconosceva