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Pagina:Calani - Il Parlamento del Regno d'Italia.pdf/351

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scatore o taglialegna, nutrendosi il più spesso d’erbe e di radici selvatiche, dovendo ad ogni istante, quasi, cangiare di luogo d’asilo, senza speranza di trovarne uno sicuro, si videro ben presto giunti all’estremo dei loro morali e fisici patimenti, quando quell’imperterrita eroina, che aveva nome Anita Garibaldi, incinta di sette mesi, travagliata già dalla febbre, spirava di disagio, di privazioni e di strazio, fra le braccia dello sconsolato marito in un tugurio presso il lago di Comacchio.

Come mai il sommo uomo, del quale abbiamo impreso a narrare la vita, potesse resistere a tanta perdita, subíta in circostanze così dolorose, come mai egli non ismarrisse la mente, e non si portasse ad un atto di disperazione, vedendo intorno a sè fallite tutte le lusinghe del patriota, perduti, inesorabilmente perduti, tutti i conforti che all’uomo sogliono rendere più accetta resistenza, com’egli, diciamo noi, sapesse resistere a tanto pondo di sciagura, è ciò che veramente parrebbe inesplicabile, ove non ci persuadessimo, che la tempra del carattere del liberatore delle due Sicilie è tale da sostenere con invitta forza lutti quei mali che varrebbero a piegare e ad abbattere l’animo di qualsiasi altra persona.

Garibaldi continuò la sua via; la sua missione non era compita, egli lo sapeva, egli lo sentiva. Travestito, ajutato da mani amiche e devote, traversò sconosciuto tutta la Toscana, e pervenne alfine in Genova, ove fu salvo, ed ove potè trovare un riposo necessario, ma aimè! che pur troppo non potè far dividere a quell’angelo d’affetto che aveva sopportati con lui gl’inauditi disagi da esso sofferti.

Vero è che quell’angelo godeva ormai d’un ben più sicuro e fido riposo!

Trattenuto per qualche tempo quasi prigioniero in Genova, ebbe dal governo un bastimento col quale recossi a Nizza ad abbracciare la madre e i tre figli Menotti, Teresita e Ricciotti; dopo breve soggiorno portossi ad Algeri, ma fece vi breve dimora, e si condusse in America, ove si stabilì a Nuova-York, rimanendo colà tutto il 1850; ne partì quindi per recarsi al Perù.