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ciam noi, venne arrestato e sostenuto nella prefettura della polizia di Napoli, con imminente minaccia di esser tradotto prigione nell’isola d’Ustica. Liberato per opera della pressione efficace esercitata sui tristi governanti dal corpo diplomatico residente in Napoli, si vide ricercare da Francesco II di Borbone la sera del 25 giugno del 1860, allorquando questi, sentendosi minacciato da vicino dai rapidi progressi dell’unificazione italiana, cercava afferrarsi, quasi a tavola di salvezza, a quegli ordinamenti costituzionali, che il padre suo ed il suo avo, dopo concessi e giurati, avevano entrambi manomessi.

Il marchese di Montefalcone, come uno degli uomini i più onesti e i meglio intenzionati, si volle a parte del nuovo ministero, di cui fu presidente e compositore il commendatore Antonio Spinelli, disegnando affidategli il dicastero dell’interno e della polizia. Ma avendo il nostro protagonista rifiutato di far parte di quell’amministrazione, ch’egli riteneva, a ragione, non potere nè dovere sussistere a lungo, si occupò invece di favorire e propagare nella capitale e nelle provincie l’idea dell’unificazione italiana, astenendosi persino dal prender possesso della carica conferitagli di consigliere di Stato, onde non esser costretto a prestare un giuramento, che egli non poteva tenere.

Giunto a Napoli Garibaldi, il d’Afflitto entrò al ministero come ministro dei lavori pubblici, ma non rimase a lungo in tal carica, non consentendo alla sua dignità il dover sottostare alle continue usurpazioni ed atti arbitrarî emananti dalla segreteria Bertani.

All’arrivo in Napoli del Re, istituito il consiglio di luogotenenza presieduto dal luogotenente cavaliere Farini, egli fu di nuovo incaricato del dicastero dei pubblici lavori, poi di quello dell’interno, nel quale impiego si rimase fino al momento in cui il cavaliere Farini ebbe data la sua dimissione, e con esso tutto il consiglio di luogotenenza.

L’illustre uomo di Stato del quale porgiamo i cenni biografici venne nominato alla dignità di senatore con regio decreto del 20 gennajo 1861.