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bliotecario dei regi archivi di corte; ma durò pochi mesi in quell’ufficio, chè sendogli stato offerto il posto di segretario dell’ambasciata sarda presso il re di Francia, si condusse insieme al marchese Alfieri di Sostegno in Parigi, ove egli era talmente affollato di occupazioni, che appena gli rimaneva l’agio opportuno a bene studiare e conoscere quella maravigliosa città.

Il Sauli si trovava ancora colà nella primavera del 1815, allorchè Napoleone operò il prodigioso suo ritorno dall’isola d’Elba.

Ritiratosi, come ognun sa, Luigi XVIII a Gand, la legazione di Sardegna lasciò per parte sua la Francia.

Entrato poco dopo il Sauli nella segreteria di Stato pegli affari esteri, tenne per sette anni in quella l’impiego di capo divisionale, finchè nel 1821 ebbe affidata contro sua voglia la reggenza di quel ministero, che egli abbandonò più tardi, malgrado gli sforzi e le premure adoprate onde la conservasse. Rimasto breve tempo in riposo gli fu commesso di condursi munito di pieni poteri presso i Cantoni svizzeri del Ticino e dei Grigioni, affine di superare gli ostacoli che si frapponevan colà alla costruzione della strada attraverso il piccolo S. Bernardo. Vinte quelle difficoltà, continuò la sua carriera diplomatica coll’esser mandato in qualità d’incaricato d’affari a Costantinopoli, ove compiè con zelo e con felice risultamento varî importanti negoziati, i quali valsero a render più amichevoli e frequenti le relazioni di questa parte d’Italia coll’Oriente. relazioni quasi interrotte da secoli.

Nominato alcuni anni dopo commissario generale dei confini, e quindi primo ufficiale del ministero di Sardegna, si adoprò con zelo in quell’isola per ispingere a buon porto la di lei redenzione dal giogo e dagli impacci feudali.

Negli intervalli di tempo, brevi invero, che sopravvanzavangli alle cure delle occupazioni amministrative e politiche, il Sauli dettò e fece di pubblica ragione le sue lezioni sugli studî della monarchia di Savoja, sino al regno del duca Emmanuele Filiberto, e la storia della colonia genovese in Galata. Che anzi