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Dopo aver fatto pratica presso uno dei più celebri avvocati della capitale, entrò nella carriera diplomatica nel 1831, in qualità di volontario nel ministero degli affari esteri, passando quindi al ministero della guerra e salendo di grado in grado nel militare fino a colonnello di cavalleria.

Chiamato nel 1835 ad esercitare le funzioni di segretario del consiglio dei ministri, che si adunava settimanalmente sotto la presidenza del re, nel marzo del 1848, all’aprirsi della prima guerra dell’indipendenza, veniva mandato a Firenze in qualità d’incaricato d’affari presso la corte granducale della Toscana.

L’anno dipoi il marchese di Villamarina era elevato al grado di ministro residente presso la stessa corte, e nel dicembre del medesimo anno era nuovamente promosso a inviato straordinario presso il granduca.

Rimase in tale situazione fino al 1852, epoca in cui venne inviato a Parigi a reggere la legazione sarda nella stessa qualità con cui reggeva quella di Firenze.

I servigi segnalati resi dal Villamarina durante tutto il tempo in cui egli si trovò a rappresentare il Piemonte presso l’imperatore Napoleone III, rendendosi abile interprete e mediatore fra i due futuri alleati di Magenta e di Solferino, sono troppo recenti e troppo noti all’Italia, perchè noi abbiamo a qui ricordarli.

Restato a Parigi fino al gennajo del 1860, egli ricevette in quella dal governo di Vittorio Emmanuele la difficilissima missione d’ambasciatore straordinario presso la corte di Napoli, missione che non cessava se non quando, pronunciato il plebiscito d’annessione, il luogotenente del Re cavaliere Farini si recava a governare quelle provincie. — Anche durante il breve ma importantissimo e fecondo spazio di tempo in cui il nostro protagonista rimase a rappresentante del Piemonte in Napoli, ebbe luogo di dare novella e splendida prova delle qualità d’animo e di sapere che lo distinguono. In circostanze delicate, spinosissime, seppe essere energico ed abile a tempo, non indietreggiante, non provocante, cortese ed affabile in modo, che al suo partire da Napoli egli si ebbe la più splendida uni-