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il padre nel 1805 dovette assumere la direzione dei proprî affari di famiglia, dichiarato a tal uopo, assai prima del tempo debito, maggiorenne dai tribunali.

Intrapresa così di buon’ora la carriera della banca, continuò in questa onorevolmente, in modo da giovare ai proprî interessi, senza per altro nuocere agli altrui, il che ci pare sia il più grande elogio che possa farsi d’un negoziante.

A testimonianza della stima che ei riscuoteva dal pubblico, basti dire che venne fino dal 1810, al tempo della dominazione francese, chiamato a far parte della camera di commercio, officio nel quale è stato poi fino ad ora sempre confermato.

Nominato membro del Consiglio generale dell’amministrazione del debito pubblico nel 1824, fu pure confermato, di quinquennio, in quinquennio, in tal carica, fino all’epoca della soppressione di detto Consiglio.

Innalzato alla dignità di senatore del Regno, partecipò alla fondazione e fu membro di varie istituzioni di pubblica beneficenza, quali la Cassa di risparmio di Torino, l’ospizio delle Rosine, l’Opera della mendicità istruita ecc.

Creato cavaliere Mauriziano dal magnanimo re Carlo Alberto, il senatore Cotta fu successivamente promosso ad ufficiale ed a commendatore dell’ordine.





È nato in Bobbio nel 1809, figlio al marchese Carlo Maria, in allora deputato al corpo legislativo dell’impero francese, pel dipartimento di Genova, e alla contessa Costanza di Gambarana Beccaria di Pavia.

Fece i suoi primi studî nella regia accademia militare di Torino, ma non amando i parenti ch’egli seguisse la carriera delle armi, compì gli studî di matematiche all’università, come ascoltante. Si applicò in ispecial modo alle scienze naturali, e benchè gio-