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vanissimo, vanto l’amicizia dei professori Barson e Bonelli, che lo tennero in conto di loro distintissimo allievo. Approfondi la fisiologia vegetale, la botanica e l'agricoltura, del quale ultimo studio ebbe campo di fare importantissime esperienze ne’ vasti suoi tenimenti, in cui perfezionò diversi rami di coltivazione, in modo da riportare il primo premio in uno dei Congressi agrari della Lomellina.

Egli è al Malaspina, al suo esempio ed ai suoi scritti che andiamo debitori dell’introduzione in Italia di utensili e macchine affatto nuovi, la cui utilità è oggi incontestata.

Fino dai primi anni di sua gioventù fu caldo e solerte seguace d’idee liberali, essendo stato uno dei fondatori di quella benemerita Società agraria, della quale abbiamo in queste pagine avuto più d’un occasione d’accennare i servigi splendidissimi resi al paese.

Introdotte in Piemonte le costituzionali franchigie, il Malaspina fu inviato deputato al Parlamento nazionale per voto unanime del paese natio in ben due legislature, finchè nel luglio del 1849 il Re lo innalzava alla dignità di senatore del Regno.





Nacque il 24 maggio del 1813 in Osimo, nelle Marche, da Giovanni e da Luigia Ferretti.

Percorsi gli studî elementari nella città nativa, studiò all’università di Roma matematica, nella qual scienza tolse laurea nel 1837. Seguitò poscia il corso di scuola tecnica degli ingegneri d’acque e strade, ebbe nel 1840 nomina d’ingegnere civile in Ravenna.

I patriotici ed onesti suoi sentimenti lo additarono ai suoi concittadini, sicchè nel 1848 questi ebbero a confidargli il mandato di rappresentante alla Camera romana.

Ingegnere più tardi in Lugo, quindi tornato quale inge-