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colle sole mie forze, essendomi applicato progressivamente agli insegnamenti inferiori, ed all’università anche in ripetizioni a favore de’ miei condiscepoli medesimi. Così io ho la consolazione di essere figlio della mia qualunque fortuna, giacchè dai dodici anni di mia età in poi mi sono mantenuto sempre col frutto del mio lavoro, ed anzi più tardi, cioè dai 17 anni in poi, seppi provvedere anche all’educazione de’ miei fratelli, e a consolare gli ultimi giorni della mia santa madre.

«Laureato in legge, mi adattai, per vivere e per far vivere la mia famiglia, ad entrare provvisoriamente in uno stabilimento d’istruzione privata in Milano. Intanto però e in meno di diciotto mesi io presi rapidamente tutti gli esami necessarî ad essere facoltizzato per l’insegnamento privato legale e per tutte le materie di tale insegnamento. Venni pure aggregato come dottore collegiale alla facoltà di giurisprudenza di Pavia e una numerosa clientela di studenti mi compensò largamente delle mie fatiche, e mi collocò finalmente al disopra d’ogni bisogno.

«Avrei continuato in questa carriera, per la quale avevo una predilezione decisa, ma il governo austriaco, da qualche tempo ingelositosi di una istituzione che sfuggiva necessariamente alla sua vigilanza, la cominciò a tormentare in diversi modi e sotto tanti pretesti da renderla impossibile e odiosa. Allora io dovetti rivolgermi all’avvocatura, al cui esercizio venni nominato nel 1854 immediatamente in Milano. Subito nel successivo anno 1855 venni eletto a formar parte della commissione giudiziale di Appello per gli esami degli avvocati, e nello stesso anno essendosi attivata la nuova procedura penale, ebbi occasione di farmi distinguere in alcuni importanti dibattimenti, sicchè avendo acquistata qualche reputazione oratoria, mi vidi affidati molti dei processi penali più rilevanti che in questo tratto di tempo vennero giudicati avanti i diversi tribunali di Lombardia, ed anche qualcuno di estero Stato.

«Nella rivoluzione dell’anno 1848 e nei principî della nostra liberazione nel 1859 non ebbi dal governo nè onori, nè uffici di qualsiasi indole o grado. All’aprirsi delle elezioni amministrative alcuni intriganti,