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eletto deputato a grande maggioranza di voti dal collegio elettorale di Potenza, rinunciò al primo degli alti due incarichi per ritenere il mandato confidatogli dai suoi concittadini.





Nato in Riccia, provincia di Molise, nel dicembre del 1804, da onesti ed agiati genitori, studiò in patria, in Benevento, in Campobasso ed in Napoli, nella quale ultima città seguì le discipline legali e tolse laurea.

Rientrato poscia in Riccia vi esercitò la professione più per diletto che per lucro e si occupò di studî anche più confacenti alle proprie tendenze, cioè di studî economici e speculativi, ne’ quali, dopo aver seguito la scuola francese e l’italiana, divenne ardente discepolo dell’immortale Gioberti.

Nel tempo stesso la fiducia in lui riposta dai suoi concittadini l’indussero a sostenere diverse cariche municipali, e nel 1861, quando le provincie napoletane, escluse per sì lungo tempo dalla vita civile e politica, vennero redente ed associate al regno italiano, il Moffa fu eletto a deputato al Parlamento nazionale dal collegio stesso del suo paese nativo.

Il Moffa nella camera elettiva siede alla sinistra; ma non per partito preso, non per opposizione sistematica. E vaglia il vero: bene spesso nelle votazioni le più importanti che hanno avuto luogo dappoi ch’è aperta questa prima sessione del Parlamento del regno italiano abbiam veduto il Moffa dare il suo suffragio in senso contrario a quello in cui lo davano i suoi vicini di scanno.





È nato in Torino, nel 1823 dall’avvocato Giuseppe già sindaco di questa illustre città, e da Felicita Lacroia.