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seppina, che pose al conte Francesco affetto di madre, questi strinse calda e solida amicizia col di lei figlio, il principe Luigi Napoleone, che già conosceva per averlo prima incontrato a Milano, a Roma e a Firenze.
E qui ne sia subito permesso di ricordare che una tale amicizia non si limitò già a un semplice scambio di piacevoli e famigliari rapporti, o a proteste di sole parole, ma fu cementata da una di quelle singolari prove d’attaccamento, che gli uomini in generale, e i principi in particolare, non sogliono ricevere nella sventura.
Non avvi chi non rammenti quel generoso conato del giovine principe, che fu detto il tentativo di Strasburgo; molti lo qualificarono allora di folle, di temeraria intrapresa; la prosperità della Francia e l’altezza cui oggi son saliti i di lei destini, la rigenerazione d’Italia e rassetto d’Europa intera sulle larghe e solide basi delle nazionalità han già dimostrato o stanno per dimostrare ad ognuno quanto fosse legittima, direm di più, quanto fosse naturale e fatidica la nobile impazienza, l’intolleranza d’indugio che spingeva il futuro vincitore di Solferino verso quel trono ch’ei conosceva spettargli a più d’un dritto, e dall’alto del quale si accingeva a operare il rinnovamento del vecchio mondo.
L’Arese, saputo con estrema emozione il funesto resultamento dell’impresa tentata dall’eccelso suo amico, saputo ch’esso slava per essere deportato in America, varcò tosto l’Atlantico, e allorchè l’esule augusto pose piede su quelle spiagge remote, ebbe a provare il non tenue conforto ai suoi cocenti rammarici, di vedervisi ricevuto, e in certa guisa ospitato — con quanta cordialità, con quanta espansione è inutile il dirlo, — dal conte Francesco. E l’angelica regina Ortensia, essa, l’ambasciata madre, essa, l’espressione la più poetica dell’attaccamento, dell’abnegazione qui in terra, quanta gratitudine non seppe all’Arese del suo gentile operato, e come ampiamente nel compensò con dargli nobile pegno d’affettuosa ricordanza nel suo testamento!
Dopo aver percorso gli Stati-Uniti d’America, pene-