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MADAMA DI SÉVIGNÉ






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ccola, è dessa, ognun venga a vedella.

Su queste vive tele e parla e spira,
Or quinci or quindi que’ begli occhi gira,
Ov’Amor tempra l’aspre sue quadrella.
Questa, questa è la man leggiadra e bella
Ch’ ogni cor prende, e, come vuol, l’aggira;
Questa è la bocca ond’ogni cor sospira,
Ov’ amor forma il riso e la favella.
Oh quanto debbo a te, pittor gentile!
Per cui doppio è ’l mio ben, doppio il tesoro;
Al tuo pennello sacrar vò il mio stile.
Ma di te, certo, la mia cara Jola
Ha da dolersi e di quel tuo lavoro
Ch’in beltà non è più nel mondo sola.