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44 Donne illustri.


donna singolare non fu fedele che nell’amicizia. Come del giardino d’Armida, si potea dire delle variazioni della sua vita amorosa:


Co’ fiori eterni eterno il frutto dura
E mentre spunta l’un, l’altro matura.


Il suo primo amore fu il conte di Coligny ch’ella persuadeva a farsi di ugonotto cattolico, non per bigotteria, ma per indifferenza filosofica, o meglio per fini mondani. La lista degli altri sarebbe troppo lunga. S’innamorò di lei anche un figlio ch’ella aveva avuto da Villarceaux, e svelatogli, per salvarsi dalla ressa che le facea, il secreto della sua nascita, il giovane infelice s’avventò sulla propria spada e cadde morto fra il sangue sgorgante dalla sua ferita. Gli amanti smessi le restavano amici e la sua corte era mista di soddisfatti e di pretendenti. Era la tela di Penelope, non omerica, ma ariostesca: ella tesseva o distesseva del continuo. Il più mirabile si è che così bella, vaga e fortunata, piacesse anche alle donne. Non solo i più illustri per sangue, per gloria civile e militare si pregiavano di amarla, ma dame d’alto grado, tra l’altre la bella e spiritosa madama Lafayette, e l’accorta pinzochera madama di Maintenon; che, divenuta moglie di Luigi XIV, la invitò a corte a far penitenza con lei, ma ella ricusò. Era inconvertibile; e solo da giovane, mórtale la madre, entrò in un convento di Parigi, donde, per fortuna delle suore, uscì quasi subito. Il suo spirito facea più sfolgorante e micidiale la sua bellezza — a tavola era irresistibile — dicevano, che era ebbra dès la soupe e non bevea che acqua. Di rado ella recava a beffe l’amore: solo credeva che